giovedì 8 maggio 2025

Non sei disordinata, sei multidisciplinare

Non sei disordinata, sei multidisciplinare (e per me è la scelta giusta)”

Se c’è una cosa che ho imparato in tutti questi anni, è che mi piace fare un po’ di tutto. E quando dico “un po’ di tutto”, intendo davvero un po’ di tutto: dal graphic design alla fotografia, dall’illustrazione al dipingere e creare oggettistica, al social media marketing ed al creare animazioni, senza dimenticare la regia, la post-produzione, la strategia e mille altre cose che continuo a scoprire. E spesso, quando mi fermo a pensare, mi chiedo se non sarei “più felice” se mi concentrassi su una sola cosa. Ma la verità è che non lo farei mai. Non è che non voglio. Non è che non ci riesco. È che proprio non è nel mio DNA.


La mia carriera poliedrica: una scelta consapevole

La cosa che mi ha sempre spaventato di più, fin da quando ho deciso di intraprendere questa carriera da creativa, era proprio il pensiero di dover scegliere. Devo essere una sola cosa? Deve esserci un’etichetta definitiva per descrivermi?

All’inizio, il pensiero di non avere “un ruolo” ben definito mi metteva un po’ in crisi. Poi ho capito che, in realtà, questa non è una debolezza. È una forza.

Essere più cose allo stesso tempo non significa essere disordinati o incapaci di concentrarmi. Anzi, è una scelta che mi permette di esplorare più strade e di intrecciarle in un unico percorso che è solo mio. Non sono una designer pura, non sono una fotografa pura, e sinceramente… non mi interessa esserlo.


Il mio mantra: l’unicità nasce dal “disordine”

Vivere in un mondo dove ti chiedono di essere sempre più specializzato, più “esperto” in un solo campo, fa sentire come se la poliedricità fosse qualcosa da evitare. Ma per me non lo è.

Semplicemente non voglio rinunciare alla libertà di fare tutto ciò che mi piace, e il bello di questo è che le competenze si intersecano. La fotografia, l’illustrazione, la pittura, la grafica… tutto questo si sovrappone e si arricchisce a vicenda. Non sono una “confusione”, sono una costante evoluzione (come un pokemon). E quella che per qualcuno può sembrare una sorta di “caos e mappazzzone creativo”, per me è l’unica strada possibile.

Non voglio essere incasellata in una sola etichetta, perché mi servono tutte le etichette per sentirmi completa, per fare davvero il lavoro che amo. Mi serve quella del “designer” quando progettando, quella della “fotografa” quando scatto, quella dell’ “illustratrice” quando do vita ai miei disegni, e quella di “regista” quando mi trovo a dirigere un video. Perché ognuna di queste etichetta porta con sé una storia e una visione che arricchiscono ciò che faccio. Quindi no, non sono disordinata. Sono semplicemente multidisciplinare.


Lavorare per me stessa: il cuore del mio lavoro

Essere poliedrica non significa solo fare mille cose. Significa scegliere di lavorare per me stessa, scegliere di essere la protagonista del mio lavoro, senza dovermi adattare agli schemi prefabbricati che spesso il mondo del lavoro ti impone.

Ecco perché l’idea di specializzarmi in un’unica “cosa” non mi ha mai convinta. Perché, se c’è una cosa che mi fa stare bene, è proprio essere la mia propria creatrice di opportunità. Non voglio etichette esterne, voglio dare una mia definizione alla carriera che voglio vivere. E, come tanti, ho scelto di creare uno spazio dove posso mettere insieme tutte le mie passioni e fare ciò che amo senza sentirmi mai costretta a fare solo una cosa.


Un percorso personale, unico e libero

Il mio percorso non è perfetto, né lineare. Non c’è una strada tracciata che mi dice “fai questo, fai quello”. Ma se c’è una cosa che mi piace, è proprio questo: la libertà di scegliere ogni giorno come vivere la mia carriera. Senza paura di non essere abbastanza concentrata su un unico aspetto. Quindi, sì, mi serve un po’ di tutto. E non c’è niente di sbagliato in questo. Non è un disordine. È solo la mia identità professionale, una che ho scelto io, senza compromessi.



In conclusione: Mi piaccio così

Se c’è una cosa che mi sento di dire, è questa: non cambierò mai la mia carriera per stare “dentro una scatola”Voglio essere libera di esplorare ogni aspetto della creatività, di imparare e migliorare in tutti i campi che mi piacciono. E, soprattutto, non voglio più sentirmi sbagliata per non rientrare in una categoria predefinita.

Perché alla fine, quello che conta davvero è che mi sento completa così, nella mia poliedricità. Quindi se qualcuno mi chiede cosa faccio, la risposta è semplice:

Faccio tutto quello che mi rende felice.

E forse è proprio per questo che sto facendo esattamente ciò che ho sempre sognato.

Nessun commento:

Posta un commento

MANIFESTO – L’eco di un mondo in costruzione

L’eco di un mondo in costruzione Questo che presento non è un semplice progetto creativo, né un franchise, né un prodotto editoriale qualunq...