martedì 2 settembre 2025

Stranger Things – Stagione 4, Articolo 1

Quarta stagione: Il tempo della paura e del ritorno delle radici

La quarta stagione di Stranger Things è la più cupa e la più adulta. Gli anni della spensieratezza sono ormai lontani, e il salto temporale si percepisce subito: i ragazzi non sono più tali, hanno sguardi più duri, corpi che raccontano l’adolescenza piena, e abiti che segnano la distanza con i giorni delle biciclette e dei walkie-talkie.

Abbigliamento e crescita

  • Undi veste abiti più semplici, quasi anonimi, e la vediamo fragile, senza i suoi poteri: un contrasto enorme con la figura potente che era stata.

  • Max indossa jeans e felpe oversize, con cuffie sempre pronte, rifugio musicale che diventa scudo psicologico.

  • Lucas cerca di integrarsi nello sport, con abiti da “atleta”, mentre Dustin rimane fedele al suo stile eccentrico e ironico.

  • Mike e Will mostrano chiaramente il passaggio adolescenziale: camicie larghe, jeans, acconciature che raccontano la distanza tra l’infanzia e l’età adulta.

L’abbigliamento non è più colore di fondo, ma parte della narrazione: i personaggi sono cambiati e il loro guardaroba lo grida a voce alta.


Colori e luci: l’incubo prende forma

La fotografia cambia drasticamente: la luce calda delle prime stagioni è sostituita da un buio più glaciale.

  • Il rosso diventa dominante, simbolo della violenza che Vecna porta con sé.

  • Gli ambienti di Hawkins High sono illuminati da luci fredde, quasi sterili, mentre la casa di Creel è il cuore pulsante dell’orrore, con spazi distorti e colori marci.

  • Persino le scene più quotidiane hanno una luce più dura, come se l’innocenza fosse definitivamente evaporata.


Il cattivo eterno con una nuova maschera

Il nemico non muore mai: il Mind Flayer trova una nuova incarnazione in Vecna, il cattivo più umano e allo stesso tempo più spaventoso. La sua figura porta il terrore a un livello diverso: non più mostri ciechi e viscerali, ma una mente sadica e consapevole, capace di insinuarsi nei traumi dei ragazzi e usarli come arma.


Gli attori cresciuti

Questa stagione mostra con chiarezza quanto siano cresciuti gli interpreti: non è più la storia di bambini, ma di adolescenti che affrontano paura, lutto, bullismo e isolamento con i corpi e i volti di chi sta entrando nel mondo adulto. La differenza con la prima stagione è abissale, e lo spettatore la percepisce in ogni scena.


Conclusione

La quarta stagione è il momento in cui Stranger Things smette di essere un racconto nostalgico e diventa un vero horror adolescenziale. Non c’è più spazio per l’innocenza: i colori, gli abiti, i volti e il cattivo lo ricordano in ogni episodio.

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