Ritorno sul blog: cosa succede quando si stacca un attimo… troppo
Ho fatto una pausa, più lunga del previsto.
Non per mancanza di idee, ma per priorità diverse, che in certi momenti si impongono da sole.
Non credo sia necessario raccontare troppo: la rete è già piena di spiegazioni e bilanci personali. Non voglio aggiungere altro rumore.
Questo spazio non è fatto per riempire, ma per costruire. Anche il silenzio, a volte, fa parte del processo. In questi giorni ho osservato, raccolto materiali, e ridefinito direzioni. Ora si riprende. Con più precisione.
Ho interrotto anche la produzione su YouTube.
È una decisione più “visibile” e forse più grave, perché è lì che i contenuti richiedono la maggiore cura. Ma continuare a pubblicare, pur di esserci, avrebbe significato fare tutto — e male. E questo mi dà profondamente fastidio, soprattutto se si parla di un progetto in cui credo.
YouTube, in particolare, richiede tempo. Tempo vero.
Se aumento la qualità, non bastano più tre giorni per un video: ce ne vogliono sei o sette. Solo per arrivare a un risultato che mi convinca davvero. E questo nemmeno comprende la fase iniziale, quella più invisibile ma indispensabile: ricerca, stimoli, apprendimento tecnico. Dove la infilo, se ogni passaggio ha un peso?
La verità è che, mentre sembra che io sia stata ferma, in realtà ho lavorato su tutto.
Semplicemente, non era ancora pronto per essere pubblicato. E invece di procedere “a caso”, ho scelto di fermarmi per cambiare metodo, soprattutto sul piano qualitativo.
Anche perché, a livello di partecipazione, non ho ancora visto quel progresso che — in teoria — dovrebbe accompagnare lo sforzo costante. Questo mi ha fatto riflettere. Se le cose non crescono, è il momento di capire come farle crescere, dove migliorare, cosa ripensare.
Una precisazione doverosa: questo articolo non significa che da oggi tornerò a pubblicare cinque volte a settimana.
Purtroppo, ancora no. Per tutta la fase estiva sarò più saltuaria: qualche aggiornamento, ma niente ritmo serrato.
Detto questo, c’è spazio.
Esiste una sezione del progetto aperta a un massimo di otto collaboratori al mese, con un articolo a testa. È una formula semplice ma concreta, pensata per chi desidera contribuire, magari in modo continuativo, magari affezionandosi a un giorno specifico del mese.
Se qualcuno volesse partecipare, questo è il momento giusto: l’estate è leggera, e lo spazio c’è.
Grazie a chi c’era, a chi torna, e a chi passa per caso.
Il blog riprende da qui. Senza fretta. Ma con intenzione.
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