venerdì 25 aprile 2025

Lavender Town: la città di Pokémon

Lavender Town: la città di Pokémon che (forse) ha fatto impazzire i bambini

Pokémon è quel gioco colorato, allegro, pieno di mostriciattoli carini che si fanno i dispetti a suon di attacchi speciali. Ma chiunque abbia giocato ai primi capitoli (Rosso e Blu per Game Boy) sa che c’è un posto che non ha niente di spensierato.

Un posto che, appena ci metti piede, ti fa venire voglia di spegnere tutto e uscire a prendere una boccata d’aria. Sì, sto parlando di Lavender Town, la città più inquietante dell’universo Pokémon. E se pensi che sia solo colpa della sua atmosfera tetra… aspetta di sentire la leggenda.

Perché questa città non è famosa solo per i fantasmi nel gioco.

Si dice che la sua musica abbia causato malori, crisi di nervi e perfino… casi di suicidio tra i bambini giapponesi. E no, non sto scherzando. O meglio, sto scherzando sempre, ma questa volta c’è di mezzo una delle creepypasta più famose del mondo videoludico: la Sindrome di Lavender Town.


Una melodia da brividi (e non perché è bella)

Nel 1996, quando i primi giochi di Pokémon uscirono in Giappone, alcuni bambini iniziarono a lamentarsi di strani effetti collaterali mentre giocavano a Lavender Town:

•Mal di testa

•Nausea

•Stati d’ansia

•E in alcuni casi, crisi epilettiche e comportamenti inspiegabili

Insomma, più che un gioco, sembrava una visita dal dentista senza anestesia. Ma il colpevole non era un Pokémon maledetto. Era la musica della città.

Una melodia strana, fatta di toni alti e suoni disturbanti, che secondo alcuni conteneva frequenze udibili solo dai bambini piccoli (che hanno un udito più sensibile degli adulti). E qui arriva la parte ancora più assurda: secondo la leggenda, dopo i primi casi di malori, la Nintendo avrebbe modificato il tema di Lavender Town nelle versioni successive, abbassando quei toni inquietanti. 

Ora, la parte dei suicidi di massa è stata smentita (per fortuna, eh), ma il cambiamento nella musica? Quello è veroE se la Nintendo ha modificato la melodia… vuol dire che un po’ inquietante lo era davvero.


I Pokémon non dovrebbero far paura… o sì?

Lavender Town è già inquietante per conto suo. Voglio dire, è l’unica città dell’intero gioco che è dedicata ai Pokémon morti.

C’è una torre piena di tombe, allenatori in lutto, e ogni tanto ti attacca un fantasma che non puoi combattere finché non trovi uno strumento speciale.

Per un gioco in cui di solito ti lanci palle colorate per catturare un Pikachu, direi che siamo un tantino fuori tema. Ma proprio perché è così fuori posto, Lavender Town è diventata un’icona.

Ha ispirato teorie, storie dell’orrore e interi filoni di racconti sui videogiochi maledetti.


Ok, ma cosa c’entra tutto questo con me?

Semplice: adoro le storie che trasformano il normale in qualcosa di misterioso.

Io creo mondi in cui la realtà si intreccia con la leggenda, dove un dettaglio apparentemente innocuo può nascondere un segreto inquietante. E Lavender Town è la dimostrazione perfetta che anche un gioco per bambini può nascondere un’ombra oscura.

E poi, diciamocelo: chi non ama un bel mistero? Ed ora scusami, vado a riascoltare il tema di Lavender Town per vedere se sento qualcosa di strano.

Se tra un po’ non mi senti più… magari spegni la musica.

Per sicurezza.


Bonus: Freddure a tema Pokémon (per stemperare l’ansia)

•Perché Gastly non può diventare un comico?

Perché la sua carriera è sempre in fumo.

•Perché Pikachu è sempre di fretta?

Perché va a corrente alternata.

•Cosa dice un allenatore di Pokémon dopo aver perso?

“Non è un game over, è un game over-there!”

...

Ok, giuro che ho finito.

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