Tron: Legacy (2010): il ritorno nella Griglia
Quasi trent’anni dopo, Tron: Legacy arriva con un’estetica rinnovata e una colonna sonora potente. Sam Flynn, figlio di Kevin, scopre che suo padre è rimasto intrappolato per anni nel mondo digitale. Quando viene trasportato nella Griglia, si ritrova in un universo più oscuro e strutturato rispetto a quello del primo film.
La prima cosa che colpisce è l’enorme evoluzione tecnologica: la grafica digitale qui non è più un esperimento, ma il cuore del film. Il design è minimal, con luci al neon e scenari geometrici che danno vita a un mondo incredibilmente affascinante. Ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli e il contrasto tra il nero assoluto e i colori brillanti è qualcosa che resta impresso.
Uno degli aspetti più interessanti di questo film è il confronto tra i personaggi vecchi e nuovi. Kevin Flynn è ormai un uomo maturo, diventato quasi una figura mistica nel mondo virtuale. Sam è più impulsivo e ribelle, ma non ha l’esperienza del padre. E poi c’è Clu, che non è più solo un programma: è una versione alternativa e perfezionata di Flynn stesso, ma con un’ambizione che lo rende pericoloso. Questo gioco di riflessi tra i personaggi è un ottimo modo per esplorare il tema dell’intelligenza artificiale e del rapporto tra creatore e creatura.
Un’altra cosa che mi ha colpito è la presenza di Quorra, interpretata da Olivia Wilde. Appena l’ho vista (non la prima volta), ho pensato: “Aspetta un attimo, ma io la conosco!” E infatti, chiunque abbia visto serie TV di altro genere (come Dr. House, per esempio) l’ha riconosciuta subito. È sempre affascinante vedere attori che passano da un genere all’altro, adattandosi a mondi completamente diversi.
E qui arriva una mia riflessione più personale: quanto dev’essere incredibile per un attore poter vivere, anche solo per finta, in mondi così magici? Io, da semplice spettatrice, rimango incantata ogni volta che vedo un film capace di costruire un universo affascinante. Ma loro? Loro sono lì dentro, ci camminano, interagiscono con quei mondi e con i loro abitanti (anche se spesso davanti a un green screen). Dev’essere un’esperienza straordinaria e, sotto certi aspetti, quasi invidiabile. Anche se la trama di Tron Legacy non è rivoluzionaria, il film colpisce grazie alla sua estetica, alla sua musica e alla capacità di trasportarti in un mondo digitale che sembra quasi tangibile. È uno di quei film che non si guardano solo per la storia, ma per l’esperienza visiva e sonora che regalano.
Entrambi i Tron hanno lasciato il segno. Il primo per la sua innovazione, il secondo per la sua estetica mozzafiato e il contrasto tra vecchio e nuovo.
Se un giorno esistesse davvero un modo per entrare nella Griglia, io ci andrei. Anche solo per un attimo. Anche solo per vedere com’è.
Uhm... entrare nella griglia?
RispondiEliminaMi rendo conto di appartenere a un altro tempo;
Io ai miei tempi sarei voluta entrare nel mondo delle fiabe, quelle in cui i buoni vincevano sempre, la bellezza era sinonimo di armonia, la generosità superava l'egoismo...
Il mondo digitale d'oggi mi sembra più pericoloso...entrarvi anche solo per poco🤔mah...Se ne potrebbe uscire sconvolti, delusi, straniti ...per cui...meglio no‼️😳😲🥴
Dai films non mi sento attratta, dai tuoi racconti ,che leggo con interesse coinvolgente, invece molto.👏🏼💜🐘💜👏🏼
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