The Pagemaster è uno di quei film che, se hai avuto la fortuna di guardarlo da piccolo, ti rimane nel cuore per sempre. Non è solo una pellicola che racconta di mondi fantastici e avventure straordinarie, ma è anche una riflessione sul potere delle storie, della lettura e di come un libro possa trasformarsi in una porta verso infiniti universi. La magia di The Pagemaster non sta soltanto nei suoi effetti speciali, ma nell’idea che leggere possa veramente aprire la mente e, in alcuni casi, addirittura portarti a vivere ciò che c’è scritto. Questo film ha un aspetto che mi ha sempre colpito profondamente: la possibilità di entrare in mondi paralleli semplicemente aprendo un libro. Non si tratta di una semplice storia di fantasia, ma di un messaggio che risuona con chiunque abbia mai sognato di essere parte di qualcosa di più grande, di esplorare universi incredibili e vivere avventure straordinarie. È un desiderio che ogni autore coltiva nel profondo: fare in modo che i propri lettori possano immergersi completamente nei mondi che creano, che le parole diventino un ponte per avventure indimenticabili.
Il film segue Richard Tyler, un ragazzo che, dopo essersi rifugiato in una biblioteca per sfuggire alla paura e al rischio di un temporale, viene trasportato in un universo fantastico, all’interno di un mondo dove i libri prendono vita. È come se la lettura non fosse più solo una semplice attività passiva, ma diventasse un’esperienza attiva, un viaggio che ti coinvolge totalmente. I personaggi dei libri che incontriamo nel film, con le loro caratteristiche uniche, ci ricordano che ogni storia ha il potenziale di essere una finestra su un’altra realtà. Questo concetto è qualcosa che ogni scrittore ambisce a raggiungere: fare in modo che i propri lettori non si limitino a leggere, ma che “entrino” nel racconto, che ne facciano parte. Quando scrivi una storia, speri che i tuoi lettori si immergano in quella realtà come se stessero vivendo l’avventura al fianco dei protagonisti, e The Pagemaster riesce a catturare perfettamente questo desiderio.
L’idea di viaggiare attraverso i libri, passando da un genere all’altro e incontrando creature fantastiche e pericoli inaspettati, è una visione che risuona con il mio stesso sogno di creare universi narrativi che possano trasportare i lettori in altri mondi. Mi piace pensare che ogni storia che scrivo abbia il potenziale di far fare ai miei lettori un viaggio straordinario, anche se solo con la fantasia. La magia di The Pagemaster sta proprio in questo: mostrare che non è necessario avere un passaporto o un biglietto per entrare in un mondo nuovo, basta un libro, un sogno e un po’ di fantasia. In un’epoca in cui la tecnologia ci permette di vivere in mondi virtuali sempre più realistici, è bello ricordare che anche la lettura, attraverso l’immaginazione, ha il potere di aprire porte verso esperienze altrettanto intense e vivide. La capacità dei libri di trasportarci in nuovi universi è un potere che ancora oggi, come autrice, mi affascina profondamente.
Un altro aspetto che mi ha colpito di The Pagemaster è la presenza del protagonista, Richard, che affronta le sue paure e insicurezze in un mondo dove l’impossibile diventa realtà. In un certo senso, ogni scrittore si trova di fronte a un ostacolo simile quando crea una storia: deve superare le proprie incertezze e trovare il coraggio di mettere su carta mondi fantastici, personaggi inaspettati e situazioni incredibili. Richard intraprende un viaggio che lo cambia, e questo è un parallelo perfetto con il percorso che ogni autore fa, mentre sperimenta e sviluppa nuove idee. La trasformazione del protagonista nel corso del film è anche una metafora del potere della narrazione: come una storia può cambiare chi la vive e far crescere anche chi la scrive.
In The Pagemaster c’è anche una riflessione sul valore della conoscenza e dell’immaginazione. La biblioteca diventa un rifugio, un luogo magico dove le storie sono contenute in una forma più potente di quanto possano essere in qualsiasi altro spazio. In un mondo che sempre più spesso sembra concentrarsi sulla realtà tangibile e materiale, il film ci ricorda che l’immaginazione è una risorsa infinita e vitale. Ogni storia è una "porta" che può aprirsi su mondi infiniti, e per un'autrice (in erba) come me, che sogna di far entrare i lettori nei propri mondi, è un messaggio molto potente.
Il film è anche una celebrazione della lettura, e in qualche modo riflette ciò che mi piacerebbe raggiungere con i miei racconti: il desiderio di far sentire i lettori partecipe di ogni storia, come se fosse un’avventura che vivono in prima persona. È bello pensare che i miei scritti possano essere il “passepartout” che apre la porta verso mondi incantati, come accade a Richard quando scopre la forza della lettura e dell’immaginazione. E se ci penso bene, ogni libro e racconto che scrivo è un piccolo viaggio che invito i miei lettori a compiere con me.
Un elemento che mi colpì particolarmente quando vidi The Pagemaster da piccola, fu la transizione tra il film in pellicola e le animazioni. La capacità di trasformare il racconto in un mondo a disegni animati fu qualcosa che non avevo visto fare in molti altri film, e lo trovai particolarmente affascinante. Quella fusione tra realtà e fantasia, tra il tangibile e l’immaginario, fu qualcosa che mi rimase impressa e che, da spettatrice, trovai incredibilmente innovativo. La possibilità di vedere un film che passava dal vivo a un mondo disegnato, senza che ciò perdesse la sua forza narrativa, è qualcosa che apprezzai molto all’epoca. Credo che la capacità di un film di mescolare così abilmente diversi stili visivi, senza perdere la propria magia, sia una delle caratteristiche che lo rende particolarmente speciale. Mi ha fatto riflettere spesso su come anche i miei racconti, seppur scritti, possano essere trasformati in esperienze visive che siano altrettanto potenti anche se non voglio realizzare film ma altre cose...
In conclusione, The Pagemaster è molto più di un film di fantasia: è una riflessione sul potere delle storie e della lettura. Per chi, come me, ha sempre sognato di creare universi narrativi in grado di coinvolgere i lettori e farli vivere in mondi fantastici, questo film rappresenta una vera e propria ispirazione. La sua magia risiede nel fatto che riesce a farci vedere quanto sia incredibile l’immaginazione umana, e quanto possa essere potente un libro, capace di trasportarci in un’avventura senza limiti. Spero che un giorno, i miei lettori possano sentirsi come Richard e, che le storie che scrivo possano prendere vita, permettendo a chi le legge di immergersi in un mondo dove tutto è possibile e far vivere meglio poi anche il presente reale.

La lettura offre mondi altri, situazioni,ambiti altrimenti irraggiungibili in cui entrare ed io ho goduto immensamente nel farlo, specie negli anni fanciulleschi e poi giovanili📖🤓✨!
RispondiEliminaIl film,pur avendolo visto ma ricordandolo poco, cercherò di rivederlo...In qualche modo il giovane protagonista mi fa pensare a Giacomo Leopardi e alla sua ricerca,nella immensa biblioteca di famiglia, di viaggi straordinarie...per sfuggire al grigiore della sua esistenza!!📚📚📚🪄🌌🪐🥹