martedì 25 febbraio 2025

Ready Player One:

Ready Player One: il sogno di vivere in un videogioco (e non solo)

Ci sono film che non smettono mai di affascinarti, che ogni volta che li guardi ti fanno scoprire un dettaglio nuovo, un riferimento nascosto, un’idea che avresti voluto vivere in prima persona. Ready Player One è esattamente questo: una lettera d’amore alla cultura nerd e ai videogiochi, ma anche un’avventura che ti fa desiderare di indossare un visore e catapultarti dentro l’OASIS, senza mai più tornare indietro (se non lo hai mai visto devi recuperarlo!).

L’idea di un mondo virtuale in cui tutto è possibile non è certo nuova, ma qui viene resa tangibile e incredibilmente accattivante. L’OASIS non è solo un gioco, è un rifugio, un luogo in cui le persone possono essere chi vogliono, costruire città impossibili, esplorare mondi straordinari e vivere avventure senza limiti. Ma il cuore del film sta nella caccia all’Easter egg, un concetto che ha radici più profonde di quanto sembri e che non nasce certo con questa storia (anzi, su questo tornerò in futuro, quando avrò finito di vedere un certo anime che affronta il tema in modo ancora più complesso).

Wade Watts è il protagonista perfetto per questo viaggio: non un eroe tradizionale, ma un ragazzo comune che ha trovato nel digitale un modo per evadere da una realtà difficile. E proprio qui sta uno dei messaggi più forti del film: l’OASIS è incredibile, ma non può sostituire il mondo reale. Una verità che lo stesso creatore dell’universo virtuale, James Halliday, riconosce alla fine, lasciando un’eredità che è sia un invito a sognare sia un monito a non perdersi del tutto nella tecnologia.

Visivamente, il film è una meraviglia. Ogni scena è un’esplosione di dettagli e riferimenti alla cultura pop: da Ritorno al futuro a Gundam, passando per Overwatch e Il gigante di ferro. Ogni visione è un gioco di caccia al tesoro anche per lo spettatore, che può divertirsi a scovare i camei e le citazioni disseminate ovunque.

Il cast fa il suo dovere, con Tye Sheridan che interpreta Wade in modo convincente, ma il vero protagonista è l’OASIS stesso. Spielberg riesce a trasmettere la sensazione di libertà e meraviglia che un mondo del genere potrebbe offrire, e per chi è cresciuto con i videogiochi o con l’idea di mondi virtuali, il film è una sorta di sogno a occhi aperti. Ready Player One è una storia di avventura, ma anche un tributo all’immaginazione, a tutto ciò che rende il mondo digitale un’estensione delle nostre aspirazioni. Se un giorno un universo come l’OASIS dovesse esistere davvero, non avrei dubbi: ci entrerei senza esitazione. Ma, proprio come nel film, saprei anche quando togliere il visore e tornare a costruire qualcosa di straordinario nel mondo reale.

E anche se io, da DSA, ho sempre detestato leggere, forse questo 2025 sarà l’anno in cui farò un’eccezione. Ready Player One e Ready Player Two sono lì, in attesa in una mensola della mia libreria. E se il film è riuscito a farmi innamorare di questo mondo, chissà che i libri non mi facciano scoprire ancora di più. 

Voi avete visto il film? Avete letto i libri?

1 commento:

  1. Non ho letto, non ho visto ma riesco ugualmente a comprendere, perché il fascino di evadere da una realtà dura, a volte estremamente soffocante, ha accompagnato da sempre l'essere umano...Certo il fascino del mondo digitale ha il potere di fare sentire onnipotenti al punto però da distruggere la vita vera...Positivo pertanto che quanto si possa leggere nei libri o vedere nel film in oggetto faccia sì innamorare del mondo virtuale ma nel contempo far riflettere sul non doversi perdere e annullarsi in esso‼️🤔🥹🥺🤐

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