Hipunkop e The Electric State: Viaggi tra umani, macchine e fantasmi.
La fantascienza ha spesso raccontato mondi in cui la tecnologia cambia la società, separa le persone e ridefinisce la realtà stessa. The Electric State, film uscito da poco su Netflix, e Hipunkope, il mio racconto disponibile su YouTube, affrontano questo tema in modi diversi ma con punti di contatto sorprendenti. In entrambi, il mondo è lo stesso per tutti, ma non vissuto allo stesso modo: umani, macchine e “fantasmi” coesistono, lavorano insieme, ma restano separati nelle loro esistenze.
La Frammentazione della Realtà: due Mondi, una stessa Divisione
In un mio racconto, la città di Tokyo è abitata da 3 fazioni: umani, robot e fantasmi. Ognuno ha un ruolo preciso nella società, collabora con gli altri, ma non condivide davvero la vita quotidiana. Gli umani e i robot gestiscono la città e prendono decisioni, i robot in particolare, eseguono compiti ripetitivi e mantengono l’ordine durante il lavoro, mentre i fantasmi sono la memoria stessa della metropoli, entità che esistono accanto agli altri ma che seguono leggi tutte loro.
In The Electric State, la divisione non è così strutturata, ma è altrettanto evidente. Gli umani rimasti vagano in un mondo devastato, mentre i droni e i robot continuano a esistere senza più un vero scopo. Anche qui, la coesistenza non significa condivisione: uomini e macchine abitano lo stesso spazio, ma le loro vite si sfiorano senza mai davvero toccarsi.
Il Viaggio come Esperienza della Separazione
Il concetto di viaggio è centrale in entrambe le storie.nel primo episodio del mio racconto, il taxi viola è un mezzo che attraversa la città e permette di muoversi tra le diverse fazioni senza mai farle legare veramente. Chi vi sale si sposta fisicamente, maladivisione tra umani, robot e fantasmi resta immutata. È un passaggio tra "razze" che coesistono, ma che non si uniscono mai del tutto.
In The Electric State, Michelle attraversa un’America distrutta, un paesaggio frammentato in cui il passato tecnologico è ovunque, ma non è più funzionale. Il suo viaggio è una ricerca personale, ma anche una testimonianza della separazione definitiva tra gli esseri umani e il mondo che hanno costruito.
Fantasmi e Macchine: Presenze che Restano
In questo mio racconto, i fantasmi sono entità reali, parte della città, ma invisibili alla quotidianità degli altri, nelle loro abitudini. Sono testimoni del passato, esistono accanto agli umani e ai robot, influenzano il presente in modi sottili, ma non possono essere ignorati.In The Electric State, i fantasmi non sono figure vere e proprie, ma le macchine abbandonate ne svolgono la stessa funzione. Droni e robot vagano senza più scopo, resti di un’epoca che non c’è più. Anche qui, la tecnologia ha creato presenze che non scompaiono mai del tutto, ma restano sullo sfondo come promemoria di ciò che è stato.
Un Futuro Separato
Sia in quello che io ho scritto sopratutto nel mio racconto che in The Electric State, il futuro non è un luogo di connessione, ma di separazione. La tecnologia ha lasciato il segno, ma non ha unito l’umanità: ha creato fratture, mondi sovrapposti che continuano a esistere senza mai incontrarsi davvero.Se vuoi esplorare questa visione attraverso la Tokyo de mio racconto, puoi ascoltare il primo episodio su YouTube https://youtu.be/7T5g4i8_76w?si=AJGmDvMVQwb1yWJQ
Nei miei anni giovanili, decenni fa, amavo figurarmi il futuro come un Eden grazie alla tecnologia ,frutto dell'intelligenza umana 🥹...oggi, in molti casi mi sembra invece che siamo scesi agli Inferi, a causa non dell'intelligenza ma della irresponsabile sete di potere in tutt'i i campi❗🥺
RispondiEliminaTrovo comunque diverso,in qualche modo affascinante, il tuo racconto, Hipunkop 💜..mentre il film propone uno scenario solo disperante...🖤.
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