domenica 23 febbraio 2025

Tron (1982):


Tron (1982): un esperimento visivo che ha fatto la storia.

Ci sono film che non sono solo storie, ma vere e proprie rivoluzioni. Tron è uno di questi. Quando uscì nel 1982, l’idea di un mondo virtuale era ancora pura fantascienza, eppure il film riuscì a dare vita a un universo digitale che oggi, con la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale, sembra meno lontano di quanto si potesse pensare all’epoca.

La trama segue Kevin Flynn, un programmatore geniale che scopre che la grande corporazione ENCOM ha rubato i suoi codici (brutta gente, non si rubano i lavori e le idee degli altri!). Nel tentativo di dimostrarlo, viene digitalizzato all’interno del sistema informatico, ritrovandosi in un mondo popolato da programmi con sembianze umane e governato dal malvagio Master Control Program. Qui conosce Tron, un programma creato per contrastare il controllo tirannico del MCP.

Quello che rende questo film speciale non è solo la storia, ma l’enorme sforzo tecnico che c’è dietro. Non esisteva ancora una vera e propria grafica computerizzata nel cinema, quindi ogni scena è stata realizzata con tecniche sperimentali, mixando animazioni digitali primordiali con riprese dal vivo modificate fotogramma per fotogramma (un metodo che uso anche io proprio per rispetto a questo film in anlcuni miei lavori di animazione). Gli attori hanno girato molte scene con costumi normali, poi ritoccati per ottenere l’effetto luminoso. Se oggi può sembrare rudimentale, all’epoca fu un lavoro immenso, e ancora oggi merita rispetto per il coraggio, l'impegno e l’innovazione che ha portato nel cinema.

Jeff Bridges è perfetto nel ruolo di Flynn, con il suo carisma da outsider e il suo atteggiamento ribelle (a dire di molti uomini che si immedesimano). Anche se la trama è semplice, Tron cattura grazie alla sua visione unica e alla sua estetica inconfondibile.

Nonostante non sia stato un successo immediato, nel tempo è diventato un cult, soprattutto per chi ha sempre sognato di poter entrare dentro un videogioco e vivere un’avventura digitale. 

Ma perché sto parlando di questo film?
Perché sembra che stia facendo una recensione(ehi non è mia intenzione farla eh)!?

"Oh no... adesso si mette a fare recensioni, questa qui?!" NO, vi giuro che non è così, vi spiego: sono alla ricerca costante di mostrarvi il MIO senso critico in quello che realizzo per il mio personal brand. 
Quindi? Quindi scrivo qualcosa che sembra una recensione ma con quel mio senso critico che forse vi coinvolgerà o vi farà intravedere alcune cose di come io sto realizzando la mia narrativa o costruzione del mio lavoro. 

Più chiaro adesso?

1 commento:

  1. Pur se non è una recensione questo scritto stimola a recuperare il film e nello stesso tempo fa comprendere meglio quali interessi, ambiti conoscitivi, visioni esistenziali siano propri dell'autrice dell' articolo.👍🏻👌🏻🙂

    RispondiElimina

MANIFESTO – L’eco di un mondo in costruzione

L’eco di un mondo in costruzione Questo che presento non è un semplice progetto creativo, né un franchise, né un prodotto editoriale qualunq...